Regia e Fotografie di Gianluca Regondi<br />Musica: Vejia Leyenda - Ana Vidovic<br /><br />Quei giorni finiti nelle mani dolenti del silenzio<br />si fanno ancora vivi senza gridare il loro respiro<br />senza che nulla possa fermare quel lento scivolare<br />di un rammarico raccolto nelle ciglia di un tempo nemico<br />che brucia per sempre gli occhi socchiusi di una nebbia<br />che confonde quei passi fatti di parole,<br />che speri cantino e possano riscrivere<br />una versione migliore degl'urli profusi per un domani<br />che immagini intuito in un desiderio<br />che si ferisce inevitabilmente, perché tuo.<br /><br />È l'ingorda nebbia dei deboli<br />pronti a perire negli impossibili passi di fango non voluto,<br />fango camminato sulle ali di troppe farfalle<br />che dimenticano il proprio fiore ...<br />in quelle sedie rosse racchiuse in un circolo di colpa<br />che disprezza le proprie unghie affondate in un luogo del cuore<br />dove sai dentro quel sangue batte l'anima e la vita.<br /><br />È difficile accettare ogni flebile voce<br />che possa o sappia raccontarti<br />la fine di ogni respiro<br />la strana presenza di un cencio bucato e sporco<br />chiamato soltanto per farti morire.<br /><br />Gianluca Regondi inedita 17 Luglio 2012 diritti©riservati