Recitazione di Gianluca Regondi. <br /><br />Video di MARIA GRAZIA VAI <br />Visioni poetiche sulle note di LUDOVICO EINAUDI <br /><br />Meriggiare <br /><br />Meriggiare pallido e assorto <br />presso un rovente muro d'orto, <br />ascoltare tra i pruni e gli sterpi <br />schiocchi di merli, frusci di serpi. <br />Nelle crepe del suolo o su la veccia <br />spiar le file di rosse formiche <br />ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano <br />a sommo di minuscole biche. <br />Osservare tra frondi il palpitare <br />lontano di scaglie di mare <br />mentre si levano tremuli scricchi <br />di cicale dai calvi picchi. <br />E andando nel sole che abbaglia <br />sentire con triste meraviglia <br />com'è tutta la vita e il suo travaglio <br />in questo seguitare una muraglia <br />che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. <br /><br />Giorno e notte <br /><br />Anche una piuma che vola può disegnare <br />la tua figura, o il raggio che gioca a rimpiattino <br />tra i mobili, il rimando dello specchio <br />di un bambino, dai tetti. Sul giro delle mura <br />strascichi di vapore prolungano le guglie <br />dei pioppi e giù sul trespolo s'arruffa il pappagallo <br />dell'arrotino. Poi la notte afosa <br />sulla piazzola, e i passi, e sempre questa dura <br />fatica di affondare per risorgere eguali <br />da secoli, o da istanti, d'incubi che non possono <br />ritrovare la luce dei tuoi occhi nell'antro <br />incandescente -- e ancora le stesse grida e i lunghi <br />pianti sulla veranda <br />se rimbomba improvviso il colpo che t'arrossa <br />la gola e schianta l'ali, o perigliosa <br />annunciatrice dell'alba, <br />e si destano i chiostri e gli ospedali <br />a un lacerìo di trombe...