di Maria Grazia Vai & Paolo Amoruso <br />poesia tratta dalla silloge <br />ALDEBARAN <br /><br />Voce narrante Gianluca Regondi<br /><br />sulle note di<br />" OUR HIDDEN DESIRE "<br />di Gianluca Attanasio<br /><br /><br /><br />Afferrami nell'ultimo riflesso <br />di un cielo che non sa come ascoltarsi,<br />mentre sulla schiena del giorno, <br />l'assenza delle scritte consuma la luce.<br /><br />Potesse un solo sguardo dividerti il silenzio <br />dalla pelle. Potessi in te risorgere come<br />magnolia d'oleandro, muovendomi in te<br />come una gazza ladra ti ruba la malinconia<br /><br />Spogliarmi, come il bacio della neve<br />impara a camminare tra i seni del mare,<br />dove l'ansia mi raggiunge per serrarmi la bocca<br />e le mani non sanno più dove appendere <br />- quegli sguardi che singhiozzando ancora <br />vorrebbero viverti vergine -<br /><br />Hai aperto le labbra al mio cielo.<br />Tu, parola che nutre -piovendolo, il mio nome.<br />Fin dentro l'impossibile, sfilandomi - come <br />fossero di seta, i lacci aguzzi della follia-<br /><br />Dove ti voglio. E ti trattengo.