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Filippine: prende quota la macchina dei soccorsi

2013-11-15 8 Dailymotion

Con l’arrivo dei C130 statunitensi e di una migliore macchina organizzativa i soccorsi hanno cominciato a raggiungere anche gli angoli più sperduti delle Filippine devastata dal tifone di qualche giorno fa. <br /><br /> Circa 7 milioni e mezzo le persone interessate. Se c‘è una notizia positiva, almeno per ora, è che le stime delle vittime sono state riviste al ribasso. Al momento, dalle oltre 10.000 di cui si parlava, si sarebbe scesi a circa 4000. Anche se molti corpi sono lasciati alle intemperie. La maggior parte dei morti pare si siano avuti a Tacloban, cittadina divenuta simbolo di questo ciclone. <br /><br /> Il rischio è dunque di dimenticare altri luoghi colpiti dalla tempesta come afferma un responsabile dell’Onu: “Dobbiamo raggiungere altre zone di Leyte e Samar prima possibile. Ci stiamo lavorando. Siamo arrivati qui per restarci”. <br /><br /> In realtà le provviste e gli aiuti ci sono, ma fanno fatica ad arrivare. Otto persone sono rimaste uccise ropio a Tacloban quando la folla ha cercato di impossessarsi di un carico di riso. <br /><br /> Non abbiamo cibo, né acqua. Né corrente, niente di niente. Abbiamo perso tutto. Non abbiamo più nulla”, dice una donna. <br /><br /> Dopo gli Usa anche il Giappone ha inviato corca 1000 uomini mentre il governo italiano a stanziato circa un milione e mezzo di euro per le vittime di questa tragedia. <br /><br /> Il problela sono le vie di comunicazione, ancora ostruite dalla massa dei detriti. I morti agli angoli delle strade rischiano di essere focolai di infezioni, ma nessuno può ritirarli per dare loro degna sepoltura. Il governo ha imposto il coprifuoco per combattere contro vandalismo e sciacallaggio, ma rischia di dover imporre la legge marzziale su larghe fette del territorio dove ormai non c‘è più legge.

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