Cinque anni dopo il crack di Wall Street va in scena l’ultimo atto della riforma della finanza voluta nel 2010 dal presidente statunitense Barack Obama.<br /><br />La cosiddetta “Volcker Rule”, regola che prende il nome dall’ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker, è stata approvata da ben cinque autorità di regolamentazione.<br /><br />Tra queste, la stessa Fed, oggi guidata da Ben Bernkanke e dal suo vice, il futuro numero uno Janet Yellen.<br /><br />La norma è un vero e proprio giro di vite contro le attività più rischiose: limita drasticamente il cosiddetto “trading proprietario”, ovvero gli investimenti in titoli, derivati e opzioni che le banche fanno per conto proprio, ma anche l’esposizione agli hedge fund e ai fondi di private equity.<br /><br />“Prima o poi – sostiene, però, Mark Rifkin, analista di Wolf Haldenstein Adler Freeman & Herz – Wall Street scoprirà dove sono le scappatoie all’interno della ‘Volcker Rule’ e le sfrutterà allo stesso modo in cui ha sfruttato la rimozione della proibizione del trading proprietario quando il muro tra banche commerciali e banche di investimento è caduto”.<br /><br />Le attività di “hedging”, cioè di controbilanciamento del rischio tramite investimenti in derivati, saranno permesse solo in alcuni casi ben determinati. <br /><br />L’obiettivo è evitare (come nel famoso caso della “Balena londinese” di Jp Morgan) operazioni sconsiderate che poi risultano in perdite miliardarie per la banca e, in ultima istanza, per i clienti.
