Recitazione di Gianni Moi. <br />Musica di Michele Moi e Valerio Faggioni. <br /> <br />E' un tempio la Natura ove viventi <br />pilastri a volte confuse parole <br />mandano fuori; la attraversa l'uomo <br />tra foreste di simboli dagli occhi <br />familiari. I profumi e i colori <br />e i suoni si rispondono come echi <br />lunghi che di lontano si confondono <br />in unità profonda e tenebrosa, <br />vasta come la notte ed il chiarore. <br /> <br />Esistono profumi freschi come <br />carni di bimbo, dolci come gli òboi, <br />e verdi come praterie; e degli altri <br />corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno <br />l'espansione propria alle infinite <br />cose, come l'incenso, l'ambra, il muschio, <br />il benzoino, e cantano dei sensi <br />e dell'anima i lunghi rapimenti. <br /> <br />Da I fiori del male, Les Fleurs Du Mal, 1857 <br />Traduzione di Luigi De Nardis, Milano, Feltrinelli, 1964
