La protesta da Kiev si estende a macchia di leopardo. Storicamente l’Ucraina, dove vige il bilinguismo ucraino-russo, sembrava divisa fra un est più vicino a Mosca e un occidente pro-europeista. Ma non sembra più così. Quello che sembra unire il paese è una insofferenza diffusa verso una politica screditata. <br /><br />Sempre più amministrazioni cadono nelle mani dell’opposizione e non bastano nemmeno alcune squadracce di pro Yanukovitch a tenere lontani i manifestanti. <br /><br />“È un bene che la gente scenda in strada e manifesti. Che non stia in casa a guardare la televisione. La gente si è svegliata ed è un bene che voglia partecipare e non solo stare a guardare”, dice un giovane. <br /><br />Le richieste alla moderazione sembrano arrivare sia da Mosca che da Bruxelles. Non mancano però le provocazioni e il poliziotto che sembra essre stato ucciso dai manifestanti di euro-Maidan potrebbe favorire il partito della repressione. Quello che è certo è che la protesta ha attecchito persino in Crimea e in feudi del Partito delle Regioni, il partito di Yanukovitch. La crisi economica e i ripetuti scandali che hanno coinvolto oligarchi vicini al presidente hanno esacerbato gli animi. Ci sono ancora cittadini che difendono Yanukovitch, ma sembrano ormai la minoranza. Una minoranza anche piuttosto attempata.
