L’immagine dei vigneti della Moldavia avvolti dal gelo è perfetta per riassumere l’ennesima guerra fredda in corso tra Russia ed Europa. In gioco c‘è l’anima della piccola repubblica ex sovietica. <br /><br />Quasi una seconda Ucraina: in bilico tra Bruxelles, con cui dovrebbe firmare l’anno prossimo gli accordi di libero scambio, e Mosca, che ha reagito con un nuovo embargo sulle importazioni di vino moldavo.<br /><br />“Con l’embargo del 2006 ho perso più di dieci milioni di dollari”, spiega Victor Bostan. “Stavolta ho perso più di un milione di dollari”. <br /><br />L’amministratore delegato di Purcari, una delle più antiche cantine del Paese, è tra coloro che hanno scelto di esportare altrove dopo il primo embargo del 2006, lanciato da Mosca ufficialmente per “ragioni sanitarie”. <br /><br />La sua caparbietà è stata premiata: dopo la reazione di Mosca, Bruxelles ha deciso di aprire subito le frontiere al vino moldavo a partire dal primo gennaio 2014.<br /><br />“L’Unione Europea ha aperto completamente le porte al vino moldavo, che oggi entra sul mercato comunitario senza alcuna restrizione e senza alcuna tassa”. spiega ai microfoni di Euronews Dacian Ciolos, commissario all’Agricoltura.<br /><br />Non è la prima volta che la Russia usa la leva del commercio: il cioccolato ucraino, il vino georgiano… L’elenco è lungo. <br /><br />Per evitare un disastro per l’economia moldava, dipendente dalle esportazioni, l’Europa si è mossa anche sul lato finanziario: “La Banca europea per gli investimenti ha fatto dei passi avanti incredibili verso la Moldavia”, sottolinea Victor Bostan. <br /><br />“In questo momento offre linee di credito per 75 milioni di euro perché i produttori possano investire nel vino e nella modernizzazione dell’intero comparto”, conclude. Investimenti necessari per diventare competitivi sul mercato comunitario. <br /><br />Il percorso della millenaria tradizione vinicola moldava sarà però ancora lungo e tortuoso, e passerà attraverso una tornata elettorale cruciale l’anno prossimo prima della firma definitiva dell’accordo con l’Europa.
