Dal 7 febbraio, 5.500 atleti da 80 Paesi gareggeranno in 98 eventi sportivi a Sochi, località turistica russa sul Mar Nero.<br /><br />Ma qual è il prezzo da pagare per ospitare quelle che sono considerate le più costose e forse tra le più controverse Olimpiadi invernali della storia?<br /><br />“Penso che il denaro non sia importante” commenta un giovane volontario dell’organizzazione. “La cosa più importante è che la Russia si dimostri un paese europeo, moderno, che può ospitare questo genere di competizione.”<br /><br />“Ora non si parla che dei soldi spesi” gli fa eco una ragazza. “Ma in futuro si dirà che sono stati spesi per questo, non sono andati sprecati. Così come i nostri genitori ci parlano dei Giochi di Mosca del 1980, noi parleremo di Sochi ai nostri figli.”<br /><br />Perché questa edizione sia memorabile e venga tramandata alla prossima generazione, sono stati investiti 37 miliardi di euro.<br /><br />Tutt’altra cosa rispetto alle cifre di edizioni recenti dei Giochi invernali, come quelli di Torino o Vancouver.<br /><br />La somma supera persino quelle delle Olimpiadi estive, tradizionalmente più costose da ospitare, di Pechino e Londra.<br /><br />Ma per l’analista politico Dimitryi Babich, criticare la nazione ospitante è praticamente una tradizione olimpica. E alla fine, la Russia dimostrerà che non ce n‘è ragione.<br /><br />“Nessun Paese è mai stato in grado di tenere i giochi al costo previsto inizialmente” sostiene Babich. “È stato così a Londra e a Pechino. La Russia non fa eccezione. Ma speriamo che durante i Giochi, l’immagine della Russia migliori.”<br /><br />Migliorare l’immagine del Paese e in particolare dei politici, degli oligarchi e dei funzionari russi, serve anche a controbilanciare le accuse di mazzette e illegalità.<br /><br />Gli oppositori politici e gli attivisti affermano che più della metà del budget olimpico è stata risucchiata dalla corruzione.<br /><br />Secondo l’ecologista Vladimir Kimaev, anche l’ambiente è vittima della corruzione e Sochi è piena di discariche illegali. Per non parlare dei progetti di infrastrutture che hanno causato smottamenti, crolli di edifici e contaminazione di fiumi e terreni, per riparare ai quali servirà circa un terzo del budget olimpico.<br /><br />“La situazione che si è creata a Sochi, con la preparazione dei Giochi e la costruzione delle strutture olimpiche” afferma Kimaev “è specchio della situazione in Russia, del sistema politico, economico, sociale, ambientale. Un insieme di questioni che si riflettono nei vari progetti per i Giochi.”<br /><br />Tra i problemi creati a livello sociale, c‘è lo sgombero di duemila proprietari di abitazioni che hanno dovuto lasciare il posto alle costruzioni per i Giochi.<br /><br />La casa di Andrey Martynov è stata distrutta per fare spazio allo Stadio Olimpico. Negli ultimi tre anni, lui e sua moglie hanno vissuto in una stanza, mentre il loro figlio abita presso amici.<br /><br />Il suo caso è complicato. Le autorità locali dicono che i suoi documenti di proprietà sono falsi. Ma lui si dichiara vittima della corruzione di burocrati locali e federali.<br /><br />Martynov mostra a euronews i documenti relativi alla casa e le comunicazioni con le autorità e la magistratura e rivela: “La Commissione è venuta e ha dichiarato che tutte le costruzioni erano illegali e anziché aiutarci ha fatto sì che il tribunale ordinasse di distruggere la nostra casa. Quando ero giovane ho fatto hockey e ho vinto un premio. E ora lo sport si è ripreso quanto mi ha dato. Le Olimpiadi mi hanno tolto tutto. Ora la mia è una famiglia di senzatetto.”<br /><br />La Russia è sotto i riflettori internazionali anche per le sue norme anti-gay e per le testimonianze sulle violazioni dei diritti umani della comunità omosessuale. Motivi che hanno spinto molti Capi di Stato europei e americani a decidere di non partecipare alla cerimonia di apertura.<br /><br />Alcuni attivisti non sono d’accordo. Semyon Simonov si è interessato alle violazioni dei diritti umani dei lavoratori, tra cui 16mila stranieri, impegnati nella costruzione delle strutture. E teme che, una volta finiti i Giochi, le cose possano andare ancora peggio.<br /><br />“Credo che Paesi come quelli europei e gli Stati Uniti debbano prestare attenzione ai diritti umani in Russia” dichiara Simonov. “So che molti hanno preso la decisione di boicottare i Giochi Olimpici, ma non mi sembra la decisione giusta. Avrebbero potuto utilizzare l’occasione di venire qui per attirare l’attenzione sulle violazioni dei diritti umani e costringere le nostre autorità a rispettarli.”<br /><br />I media hanno dedicato molta attenzione al night club “Mayak”, l’unico locale gay di Sochi, nel quale ovviamente possono entrare anche gli etero, e in cui drag queen si esibiscono ogni sera.<br /><br />Per il proprietario, questa è l’altra faccia di Sochi: quella della tolleranza che ben si iscrive nella lunga storia della località turistica, fin dai tempi dell’Unione Sovietica.<br /><br />Andrei Tanichev è convinto che Sochi e il resto della Russia diventeranno più aperti all’Occidente. “Tutti ci guadagnano con i turisti, poco importa di quale orientamento sessuale siano” sottolinea. “Ad esempio, se un