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Ucraina, mandato d'arresto per l'attivista torturato

2014-02-01 11 Dailymotion

Dopo le torture, l’arresto. Date le condizioni in cui si trova, ai domiciliari. È l’unica concessione a Dmytro Bulatov, l’attivista ucraino ricomparso dopo 8 giorni, sul quale pende un ordine di cattura. <br /><br />A dispetto dei segni che porta addosso, la polizia non crede alla sua versione e lo accusa di aver organizzato disordini di massa. A detta del ministero dell’Interno era ricercato dal 24 gennaio.<br /><br />“Nonostante – racconta Bulatov dal suo letto d’ospedale – non ci sia una singola parte del corpo che non mi faccia male, che la mia faccia sia stata tagliata e abbiano minacciato di infilarmi qualcosa in un occhio, mi abbiano tagliato un pezzo d’orecchio, mi abbiano crocifisso, inchiodato a una porta, picchiato selvaggiamente, mentre avevo un sacco sulla testa. Nonostante tutte queste e altre torture, voglio dire che non possono intimidirci e nulla ci fermerà”.<br /><br />L’ospedale dove viene curato è presidiato da altri sostenitori delle opposizioni, che hanno impedito la consegna del mandato di arresto. E chiedono che si faccia giustizia, fuori dall’Ucraina.<br /><br />L’ex parlamentare indipendente Taras Chornovil ritiene che si tratti di “uno dei casi che potrebbero finire davanti al tribunale dell’Aia. Ciò che hanno fatto a Bulatov, come ciò che hanno fatto a Cossack sono crimini da sottoporre alla Corte internazionale di giustizia. Ce n‘è abbastanza per un processo”.<br /><br />L’altra vicenda citata è quella dell’attivista spogliato da poliziotti in mezzo alla neve. In quel caso i responsabili sono inchiodati da un video che ha ripreso la scena.

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