Tra gli altri volti dei Giochi c‘è la vicina Abkhazia, territorio georgiano di circa 200 mila abitanti, autoproclamatosi indipendente. Come ogni giorno in molti continuano ad attraversare la frontiera a piedi, ad appena sei chilometri da Sochi. Per le Olimpiadi sono stati rafforzati i controlli ed è stato stabilito un limite all’ingresso di automobili. <br /><br /> “Attraversiamo la frontiera ogni giorno, portiamo qualcosa, vendiamo i nostri prodotti”, dice una commerciante di mandarini. “Dobbiamo mangiare, dobbiamo fare qualcosa. In Abkhazia c‘è poco lavoro. Vogliamo che la Russia vinca, ovviamente tifiamo per gli atleti russi”.<br /><br /> Gli atleti abkhazi partecipano sotto la bandiera della Russia visto che la maggior parte ne possiede il passaporto. Dopo la guerra russo-georgiana del 2008, solo cinque Stati tra cui Nicaragua e Venezuela hanno riconosciuto l’indipendenza della regione.<br /><br /> Da alcuni sono considerati i Giochi della riconciliazione per la partecipazione di una delegazione georgiana, ma a gennaio una nuova mossa di Mosca è stata condannata da Tblisi: la decisione di spostare la frontiera con l’Abkhazia di 11 chilometri in territorio georgiano.