Un modello di difesa non violento, il ruolo dei civili, l'educazione come strategia per costruire il Diritto alla Pace. Questi gli argomenti che saranno al centro del convegno 'La miglior difesa è la pace', organizzato dalla comunità Papa Giovanni XXIII, che si terrà il 13, 14 e 15 febbraio a Rimini, presso la sala Manzoni.<br /><br />Tre giorni di incontro e dibattito pubblico per confrontarsi e riflettere su un modello di difesa nonviolento, il ruolo dei civili nei conflitti, l'educazione come strategia per costruire il Diritto alla Pace. <br /><br />Rappresentanti istituzionali, studiosi, giornalisti, associazioni, ma soprattutto la società civile e le persone che concretamente si spendono sul campo sono chiamati a dare il loro contributo su un tema spesso relegato nelle agende degli 'addetti ai lavori'.<br /><br />"La politica è sorda, anzi è cieca perché continua a spendere risorse fondamentali per gli armamenti quando i nostri giovani, le nostre famiglie non hanno il necessario per poter lavorare e mantenere i propri figli" racconta Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità. "Noi chiediamo anche con questo convegno un risveglio di coscienza della parte più nobile della politica che è quella di investire nella pace, con progetti di pace, con formazione per i giovani, diritto al servizio civile, alle esperienze di una difesa alternativa a quella militare" ha concluso Ramonda.<br />Al convegno è stata invitata anche il ministro per l'integrazione Cecile Kyenge; interverranno il giornalista Gabriele Del Grande, Francesco Vignarca della Rete italiana per il disarmo, il sottosegretario al ministero affari esteri Mario Giro, l'onorevole Giulio Marcon, Andrea Canevaro, pedagogista e professore universitario, don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi, Antonio Papisca del Centro Diritti Umani dell'Università Padova. Insieme a loro saranno presenti tanti volontari che porteranno la loro esperienza concreta. Da più di 20 anni la Comunità è impegnata concretamente in situazioni di conflitto e di violenza strutturale, attraverso Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace, e il progetto di servizio civile all'estero dei Caschi Bianchi. Fino ad oggi sono partiti con la Papa Giovanni circa 350 Caschi Bianchi, il 10% provenienti dall'Emilia Romagna. Sono stati 2500 gli obiettori di coscienza dal 1973, oltre 100 i Caschi Bianchi che erano anche obiettori. Con il progetto Operazione Colomba partono ogni anno circa 130 volontari. Fino ad oggi l'associazione ha 'abitato' 15 conflitti. Oggi è Israele e nei territori Palestinesi, Colombia, Albania e Libano.
