Legalizzare per togliere forza economica ai narcotrafficanti. È l’obiettivo che si prefigge il governo di Città del Messico. L’inizio consisterebbe in una parziale depenalizzazione della marjiuana e in una tassa che possa permettere di creare dei dispensari legali. La modica quantità verrebbe portata da 5 a 30 grammi e si pensa anche di aumentare il limite della dose personale per lsd e metanfetamine. <br /><br />La proposta provocherà scontri. In Messico però la guerra della droga fa almeno 15.000 morti all’anno e il governo non riesce ad avere la meglio sui cartelli della droga che gestiscono il passaggio della droga spesso proveniente dal Sudamerica verso gli Stati Uniti e la loro violenza. <br /><br />Fra i paesi che hanno preso la strada della legalizzazione c‘è l’Uruguay, che ne permette vendita e commercializzazione. <br /><br />“Un atto dovuto”, dice il presidente del Paese. “Il traffico di droga è ben peggio che il consumo. Il problema vero è lo sfruttamento di un mercato clandestino che praticamente non ha concorrenza. E in ogni caso, se esistessero rischi di concorrenza, questi verrebbero risolti dai criminali a colpi di arma da fuoco”. <br /><br />Sembra difficile che in Messico questa proposta possa passare, ma con la decisione dell’Uruguay il fronte del proibizionismo si è spezzato.