La notte ucraina mette in scena il gioco di un cessate il fuoco nominale alla vigilia della missione europea a Kiev come ultima chance per convincere il Presidente Yanukovich a fermare le violenze.<br /><br />Indubbiamente la calma prevale rispetto al bagno di sangue di martedì, ma anche questa notte manifestanti e forze dell’ordine hanno continuato a scontrarsi a suon di Molotov da un lato, cannoni ad acqua e granate assordanti dall’altro.<br /><br />“Per i politici è tutto un gioco, ma per noi è vitale” dice un dimostrante. “Stiamo combattendo per la giustizia. Per noi i giochi politici non sono una cosa normale”.<br /><br />“Non credo nel cessate il fuoco” afferma un altro. “Ci attaccano esattamente come prima. E noi ci difenderemo fino alla fine, anche se dovessimo perdere”.<br /><br />“Io voglio la pace ovviamente” dice una ragazza. “Voglio che lo scontro si risolva ma che la rivoluzione ci porti quel che vogliamo. E il governo deve scendere a compromessi perchè tutto questo è colpa loro. Il cessate il fuoco va bene. Ma voglio soprattutto che l’opposizione raggiunga un accordo con il Presidente”.<br /><br />Questa mattina i Ministri degli Esteri di Germania, Polonia, Francia saranno a Kiev per cercare ancora una volta la mediazione ed evitare nuovi spargimenti di sangue. Intanto la macchina delle sanzioni internazionali è già in moto: Washington ha stilato una lista di 20 alti funzionari ucraini dichiarati persona non grata negli Usa.<br /><br />Il nostro corrispondente a Kiev Sergio Cantone: “Cessate il fuoco è un termine che suona un po’ ironico nella notte di Maydan. Eppure c‘è questa ennesima possibilità offerta dalle circostanze e soprattutto dalla pressione della comunità internazionale sul Presidente Yanukovich e sulle parti in gioco in Ucraina”.