Urne aperte in Libia per l’elezione dell’assemblea costituente che dovrà redigere entro due mesi una nuova Costituzione. <br /><br />I membri del nuovo organismo saranno 60, equamente divisi tra le tre principali regioni: Cirenaica, Tripolitania e Fezzan. <br /><br />Nonostante esplosioni vengano riportate nella parte orientale del Paese (senza vittime, per fortuna) le operazioni si sono svolte regolarmente nel 97% dei seggi. <br /><br />“Siamo venuti oggi con lealtà verso il sangue dei martiri e i principi della rivoluzione del 17 febbraio per avere uno Stato di diritto”, dice un abitante di Bengazi al seggio. <br /><br />“Oggi, con l’aiuto di Dio, sarà il punto di partenza della democrazia e della libertà, che sono cò per cui siamo venuti”, conclude.<br /><br />In una Tripoli blindata migliaia di persone si sono recate a votare nonostante le forti tensioni all’interno del Paese.<br /><br />Oltre al pericolo rappresentato dagli estremisti islamici, la Libia è oggi teatro di un braccio di ferro tra le autorità di transizione e le milizie che si sono rifiutate di deporre le armi dopo la caduta del rais.<br /><br />A questo si aggiungono le pretese autonomistiche di alcuni gruppi nella parte orientale del Paese e le rivendicazioni delle minoranze etniche come i tuareg.
