Il governo è più o meno fatto, la fiducia è stata incassata, adesso per Renzi viene il difficile: governare, che significa che prima ancora di gestire il Paese si hanno da gestire gli equilibri parlamentari, prima di tutto con la nomina, in queste ore, dei viceministri e dei sottosegretari. <br />Renzi si è comunque dato un programma ambizioso, e se al Senato aveva “dimenticato” il Sud alla Camera ha detto che intende spingere per un rilancio della visione euro-mediterranea. Tanto da sottolineare che il primo viaggio da Presidente del Consiglio lo farà proprio verso Sud: non a Bruxelles, Mosca o Washington ma a Tunisi, la prossima settimana. <br /><br />Renzi parte con un indice di fiducia superiore al 51%, secondo un primo sondaggio. Più o meno come Letta. Viene accolto dalla piazza con un misto di curiosità, speranza e scetticismo. <br /><br />“È un po’ il piccolo Obama italiano, anzi Obama l’ha chiamato dicendogli ‘a me nessuno mi conosceva a 39 anni’. Quindi ispira fiducia, ieri il suo discorso è stato diverso, e’ stato un discorso di rottura rispetto ai discorsi dei precedenti Primi Ministri quindi sono fiducioso”<br /><br />“Io sono convinto che sia un’occasione importante, mi auguro che ce la faccia a fare le cose che dice, poi penso che sia molto difficile”<br /><br />I commenti sulla stampa rappresentano più o meno la stessa varietà di sentimenti: da chi ne attacca il programma fatto di spese apparentemente senza copertura, fino a chi dice di guardare comunque con fiducia al cambiamento.
