Il governo ucraino mette l’esercito in stato di allerta e avverte la Russia: qualsiasi intervento sul suo territorio verrà considerato come una dichiarazione di guerra. <br /><br />Kiev denuncia il dispiegamento di migliaia di soldati e decine di blindati russi in aree strategiche della Crimea, dove è di stanza la Flotta russa del Mar Nero.<br /><br />“La Russia deve far rientrare urgentemente queste truppe nelle basi”, ha detto il primo ministro ucraino Arseny Yatseniuk, “Il Paese è pronto a difendere la sua sovranità. Siamo convinti che la Russia non ricorrerà ad un intervento militare, che significherebbe l’inizio della guerra e la fine di tutte le relazioni tra Ucraina e Russia”.<br /><br />A far precipitare la situazione è stato il voto con cui la Camera alta del Parlamento russo, su richiesta di Vladimir Putin, ha approvato all’unanimità l’invio di truppe per “normalizzare” la situazione in Ucraina.<br /><br />Il possibile ricorso alla forza da parte di Mosca ha messo in allarme la comunità internazionale. Obama ha detto a Putin che potrebbe non presenziare al G8 di giugno a Sochi. Anche gli alleati europei e il Canada pensano al boicottaggio.<br /><br />La versione dei media russi è che il voto del Parlamento per l’invio di truppe in Ucraina, è stato accelerato dalla preoccupazione per l’attacco di un palazzo governativo a Simferopoli.<br /><br />Dimostrazioni pro-Mosca si sono verificate nelle principali città del sud-est ucraino. A Luhansk è stata rimossa la bandiera dell’Europa e issata quella della Russia. A Donetsk si sono visti cartelli che proclamavano eroi i Berkut, i famigerati agenti anti sommossa accusati di violenze ai danni dei manifestanti a Kiev.<br /><br />Sull’emergenza ucraina gli ambasciatori Nato a Bruxelles terranno oggi una riunione straordinaria.