I giornalisti che coprono gli eventi in Crimea sono vittime di minacce.<br /><br />Che siano ucraini, russi o che vengano da un paese terzo.<br /><br />Amnesty international è preoccupata per la loro incolumità.<br /><br />Il segnale della televisione ucraina 1+1 è stato bruscamente interrotto quando il parlamento regionale ha approvato “all’unanimita’” una mozione con cui chiedeva l’incorporazione alla Federazione Russa. <br /><br />Presentatrice del canale ucraino 1+1:<br /><br />‘‘La frequenza è adesso occupata dal canale Rosiya. Ci sentiamo oltraggiati dal fatto che ai cittadini ucraini, come ai residenti della Crimea, che sono prima di tutto cittadini dell’Ucraina, sia negato il diritto a un’informazione obiettiva, e non possano vedere la televisioni del proprio Paese”.<br /><br />Kiev e Mosca non risparmiano bordate agli avversari accusandoli di ostacolare il lavoro dei propri giornalisti a scapito della libertà di stampa.<br /><br />Dichiarazione del ministero degli Esteri russo del 10 marzo scorso.<br /><br />“Le forze dell’ordine di Dniporpetovsk hanno arrestato sette giornalisti russi con l’accusa che si occupavano solo di affari scottanti. Uno schiaffo alla libertà di stampa”.<br /><br />Una settimana fa tra i media dei due Paesi è partita la guerra delle lettere aperte.<br />All’accusa di propoganda da parte dei media russi, i giornalisti ucraini, lo scorso due marzo, hanno aggiunto la richiesta di un lavoro obiettivo da parte dei colleghi russi.<br /><br />1.33<br />Lettera aperta dei 4 piû importanti media ucraini, (02-03-2014):<br /><br />“Chiediamo una copertura trasparente, bilanciata, obiettiva di quanto sta accadendo in Ucraina. Vi chiediamo di capire e sostenere la posizione dei canali delle più grandi TV ucraine e di valutare il peso di ciascuna parola. Non abbiamo il diritto di incitare all’odio russi e ucraini mandando in onda informazioni non verificate o distorcendo la realtà”.<br /><br />La risposta russa è giunta puntuale il giorno dopo:<br /><br />“Parlando di obiettività e responsabilità, vi rivolgiamo lo stesso appello. Cerchiamo di essere obiettivi e responsabili, di pesare le parole e contenere le emozioni; non mettiamo da parte la professionalità come è accaduto negli ultimi anni. Potremo così dare un’immagine obiettiva della realtà.<br />Che ora è la cosa più importante”.<br /><br />Alcuni video postati su Youtube, mostrano un uomo dal volto coperto mentre atterra un giornalista bulgaro e lo minaccia con una pistola.<br />Prova del deterioramento del clima e dei rischi che corrono i giornalisti che si trovano attualmente in questa parte del mondo.