La Turchia ha bloccato l’accesso a Twitter, poche ore dopo le minacce lanciate dal premier Erdogan all’indirizzo del sito di messaggeria istantanea. La colpa degli amministratori sarebbe di non aver rimosso i link ad alcune intercettazioni telefoniche compromettenti per il premier, da mesi sotto pressione per uno scandalo sulla corruzione che ha investito diversi membri del suo governo.<br /><br />Ieri sera, durante un comizio in vista delle elezioni municipali del 30 marzo, Erdogan si era nuovamente detto vittima di una congiura internazionale. E prendendosela con Twitter, accusato di alimentare la contestazione, ha affermato: “Non mi importa che cosa potrà dire la comunità internazionale: tutti vedranno quanto è potente la Repubblica islamica”.<br /><br />Poche ore dopo, l’autorità per le telecomunicazioni ha dato seguito alle minacce. I dieci milioni di utenti Twitter in Turchia che tentano di accedere ai loro account vengono rinviati a una schermata che fa riferimento alle quattro ingiunzioni di giustizia ignorate dagli amministratori del sito. <br /><br />Negli ultimi mesi, gli strali di Erdogan si eano abbattuti anche su Facebook e altri social network, che al momento però non rischierebbero provvedimenti punitivi.