Dopo 17 giorni di attesa e di fronte a una nuova sospensione delle ricerche, la disperazione dei parenti dei passeggeri del volo della Malaysia Airlines lascia spazio alla rabbia.<br /><br />Centinaia di persone hanno raggiunto l’ambasciata malese di Pechino per protestare contro il governo di Kuala Lumpur, accusato di aver ritardato e distorto le informazioni.<br /><br />Ieri il premier malese aveva annunciato che l’aereo scomparso l’8 marzo è precipitato in mare e non ci sono superstiti.<br /><br />“La nostra prima preoccupazione è garantire la sicurezza e la privacy delle famiglie, in particolare di quelle provenienti dalla Cina – ha detto il presidente della compagnia aerea, Tan Sri Md Nor Md Yusof, annunciando di essere pronto a dimettersi quando le ricerche saranno completate – Riguardo al fatto che li teniamo ancora in sospeso, è semplicemente perché condividiamo la loro speranza. Quella che siano stati isolati non è l’impressione corretta”.<br /><br />Le ricerche sono state sospese a causa del maltempo. Si attende anche l’arrivo di un localizzatore di scatole nere in dotazione alla Marina degli Stati Uniti. Il Boeing 777 diretto da Kuala Lumpur a Pechino sarebbe precipitato nell’Oceano Indiano meridionale, al largo di Perth, lontano da qualunque possibile sito di atterraggio.
