L’Africa occidentale è mobilitata contro la diffusione della febbre emorragica, scatenata in alcuni casi dal virus Ebola. Il Paese più colpito è la Guinea, dove l’ultimo bilancio diffuso dal governo certifica 86 decessi su 137 casi registrati. Per 45 persone, si trattava effettivamente di Ebola, un virus altamente contagioso e spesso mortale. <br /><br />Secondo l’equipe di Medici senza frontiere, il contagio sta procedendo a ritmi allarmanti. “Ci troviamo di fronte a un’epidemia di dimensioni mai viste in relazione alla distribuzione dei casi sul territorio”, afferma l’epidemiologo Michel Van Herp.<br /><br />Contro l’Ebola non esistono vaccini, né trattamenti specifici. Il malato accusa febbre alta, successivamente accompagnata da emorragie, sia esterne che interne, che nel 90% dei casi provocano la morte. I primi sintomi, tra i quali debolezza e mal di testa, possono essere scambiati per paludismo.<br /><br />Van Herp: “Stiamo fronteggiando il ceppo di Ebola più aggressivo, lo Zaire, che uccide nove persone su dieci”.<br /><br />Scoperto nel 1976 nella Repubblica democratica del Congo, che all’epoca si chiamava Zaire, il virus ha spiazzato i ricercatori, manifestandosi nella lontana Guinea e diffondendosi poi alla Liberia, alla Sierra Leone e al Mali. <br /><br />Deve il suo nome al fiume congolese Ebola e si trasmette per contatto diretto con sangue, liquidi biologici e tessuti di soggetti infettati, uomini o animali, vivi o morti che siano. I ricercatori credono di aver individuato i principali vettori della malattia. <br /><br />Jean-Jacques Muyembe, direttore del Centro di ricerca bio-medico della Repubblica democratica del Congo: “Pensiamo che siano i grandi pipistrelli che si nutrono di frutti a trasmettere il virus, ma stiamo ancora cercando una conferma. L’unico modo per combattere l’Ebola è attraverso la pulizia e l’interruzione della catena di trasmissione: bisogna diagnosticare velocemente il virus e isolare le persone contagiate”.<br /><br />Il professor Muyembe insiste sull’urgenza di trovare un vaccino contro l’Ebola, un virus che si propaga più rapidamente e fa più vittime dell’HIV.
