Europa e Stati Uniti: due mondi lontani ma accomunati, dal punto di vista del settore automobilistico, da un’accelerazione coincisa con l’arrivo della primavera.<br /><br />Cominciamo con l’Unione Europea dove a marzo, secondo l’Associazione dei produttori europei, le immatricolazioni sono aumentate del 10,6% rispetto all’anno scorso, con crescite registrate in tutti i principali mercati.<br /><br />Si tratta del settimo mese di fila di segno più e a questo ritmo, dicono gli esperti, le auto uscite dai concessionari potrebbero toccare i 13 milioni quest’anno.<br /><br />Meglio che nel 2013, una delle peggiori annate della storia, ma lontano da quei 16 milioni toccati prima della crisi economica.<br /><br />Per rifarsi, i produttori europei sono sbarcati al Salone dell’auto di New York, confortati dai dati di vendita d’oltreoceano.<br /><br />Dopo un 2013 da record, 15,6 milioni di veicoli venduti in tutto il Paese, le immatricolazioni si erano arenate nei primi due mesi dell’anno a causa del rigido inverno statunitense. Ma il mese scorso sono salite del 6%, toccando il milione e mezzo di automobili. <br /><br />Certo, le due sponde dell’Atlantico conservano differenze fondamentali. <br /><br />Se in Europa le low-cost vanno per la maggiore (come dimostrano le vendite in aumento di Volkswagen e Renault, trainate dai marchi Skoda e Dacia), negli Stati Uniti tirano molto i Suv.<br /><br />A tagliare il traguardo delle crescite sono state infatti Chrysler e Subaru, grazie ai loro modelli Jeep Cherokee e Forester.