Le elezioni europee si avvicinano e per la prima volta i gruppi politici europei presentano i loro candidati alla presidenza della futura Commissione Europea. La scelta avverà dopo l’elezione del nuovo Parlamento. Oggi incontriamo il candidato del gruppo dei liberali:Guy Verhofstadt<br /><br />Chi è Guy Verhofstadt?<br /><br />Guy Verhofstadt entra al Parlamento Europeo nel 2009 e diventa Presidente dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa <br /><br />E’ nato l’11 Aprile del 1953 a Dendermonde, in Belgio, e ha studiato Giurisprudenza all’Università di Gand, dove è stato leader dell’Unione degli Studenti Liberali fiamminghi<br /><br />A 23 anni diventa consigliere comunale di Gand, e a 29 è nominato Presidente del Partito Liberale fiammingo. <br /><br />Nel 1985 entra in Parlamento come deputato e lo stesso anno diventa Vice Primo Ministro e Ministro del Bilancio<br /><br />Seguono però anni bui Verhofstadt viene estromesso dal governo e passa all’opposizione. Lui, soprannominato “baby Thatcher” rivede il suo liberalismo radicale e torna a guidare un partito rinnovato, che vince le elezioni.<br /><br />Nel 1999 diventa Primo Ministro.<br />Guy Verhofstadt è un federalista convinto con la passione per la politica europea e l’ambizione a presiedere la Commissione.<br /><br />La sua carriera ed impegno per l’Europa<br /><br />Seguiamo Guy Verhofstadt nella sua maratona politica dalla sua casa di Gand verso Bruxelles. <br /><br />Qui nel secondo semestre del 2001 è stato anche presidente di turno del Consiglio Europeo. <br /><br />Da quando è entrato nel Parlamento Europeo ha combattuto per cercare di incrementarne il peso politico.<br /><br />Guy Verhofstadt si è fatto un nome come sostenitore di un’ Europa federale.<br /><br />Nel 2006 ha scritto un libro intitolato “Gli Stati Uniti d’Europa” Lo scorso anno, insieme all’esponente dei Verdi tedesco Daniel Cohn Bendit ha pubblicato un manifesto per l’Europa.<br /><br />Debito, bilancio, energia e servizi.. Per il candidato belga, il processo di integrazione europea dovrebbe comprendere tutti i settori.<br /><br />“Abbiamo bisogno di un’ Europa più integrata. Questa integrazione dell’Unione Europea sarà il motore per creare occupazione e crescita economica negli anni a venire. La soluzione per uscire dalla crisi è usare più Europa.<br />Sono solo i nostri politici che non hanno il coraggio di farlo. La conseguenza è che le persone si confondono, hanno paura e finiscono per credere alle bugie dei nazionalisti. Al momento è questa è la tragedia in Europa.” spiega Guy Verhofstadt.<br /><br />Le sue qualità fuori dalla politica<br /><br />Il candidato alla presidenza della Commissione Europea parla 5 lingue e dice di sentirsi a casa in qualsiasi paese del vecchio continente <br />E’ rinomata la sua passione per l’Italia, per la nostra cultura e la nostra cucina. Quando è diventato primo ministro ha assunto Maria Landis, originaria della Sardegna a presiedere le cucine del Governo belga.<br />IL risotto agli asparagi e aragosta è uno dei piatti preferiti del politico che è anche un ottimo chef. <br />“E’ molto creativo, molto curioso e ha un buon gusto, questo è importante in cucina quanto in politica” dice Maria Landis.<br /><br />L’Europa che vorrebbe<br /><br />Che spinga per politiche socio-economiche comuni, per un esercito europeo indipendente o per l’ingresso della Turchia nell’Unione, Guy Verhofstadt ha l’abitudine di gettare sassi nello stagno europeo.<br />Nel 2004 fu indicato come possibile sostituto di Romano Prodi ma per due volte ha mancato il bersaglio.<br />Se ora vincesse la Presidenza della Commissione<br />qual‘è la prima cosa che farebbe?<br /><br />“Sarebbe cambiare il metodo di lavoro, ovvero cominciare ad usare direttamente la Commissione Europea come un vero governo dell’Europa, che si metta alla testa delle operazioni, che sviluppi una visione e che porti pacchetti legislativi tra i banchi del Parlamento e del Consiglio. Proprio per obbligare gli Stati ed il Consiglio Europeo a prendersi le proprie responsaabilità. Al momento non accade così. <br />Ciò che fa Barroso è telefonare prima a Parigi, poi a Berlino, normalmente è al contrario. Prima Berlino e poi Parigi. E solo quando ha il via libera da questi due paesi prende il coraggio di presentare qualcosa. Ma non è così che si può uscire dalla crisi” risponde il candidato.<br /><br />Dicono di lui<br /><br />Secondo Johan Van Overtveldt<br /> il capolista del partito nazionalista fiammingo alle elezioni europee, Guy Verhofstadt manca di realismo:<br />“Il suo ex collega liberale olandese ha paragonato il signor Verhofstadt a qualcuno che abbaia alla luna. Potrebbe essere un pò esagerato ma penso che l’immagine sia piuttosto calzante. Lui si concentra molto su questioni di lunghissimo periodo e su un’ Europa di lunga durata. Alla gente non importano questioni lontane nel tempo se è oggi che hanno un problema e vedono che questo non viene risolto a sufficienza” sostiene Johan Van Overtveldt.<br /><br />Altri non sono d’accordo.<br />Mathias de Clercq è il nipote dell’ex Commissario Europeo Willy, un tempo il mentore politico di Guy Verhofstadt. Ora è Mathias che sta seguendo le orme del candidato europeo: <br />“E’ molto diretto, è pieno di passione e riesce a conv