Il presidente siriano Bashar al-Assad ha formalmente depositato la sua candidatura per le prossime elezioni presidenziali del 3 giugno. <br /><br /> In un paese devastato dalla guerra, Assad simula una irreale normalità seguendo tutte le procedure per il voto in cui con tutta probabilità verrà confermato al potere per i prossimi sette anni. <br /><br /> Al Parlamento, l’annuncio della candidatura è stata comunque accolta freddamente. I deputati, non si sono alzati in piedi, come di solito avviene, per esprimere il proprio sostegno al regime di Damasco. <br /><br /> Piú esplicite le critiche dall’opposizione in esilio che ha parlato di scrutinio- farsa in un paese con almeno 2 milioni e mezzo di rifugiati all’estero.<br /><br /> Le votazioni si svolgeranno infatti nelle zone del paese sotto il controllo del governo di Bashar al-Assad, in quel 40% di territorio in cui vive il 60% della popolazione,<br /><br /> Altre aree, come questo antico convento, sono spesso messe in scacco dagli <br />scontri tra militanti islamici e forze lealiste.
