Sarebbero salite a 44 le vittime delle inondazioni in Serbia, ma il condizionale, mai come in questa occasione è d’obbligo e le cifre probabilmente sballate. <br /><br />Le autorità serbe hanno infatti ammesso di non voler comunicare nuovi dati aggiornati per non creare panico e choc nella popolazione già molto provata dalla furia delle intemperie. Il timore è quello di trovare molti più cadaveri col ritirarsi delle acque. <br /><br />Solo in Serbia – dove le regioni piui’ colpite sono quelle centrali e centroccidentali – gli sfollati sono oltre 22 mila, piu’ di 15 mila in Bosnia-Erzegovina, dove si moltiplicano frane e smottamenti. La situazione piu’ critica resta quella lungo il corso del fiume Sava, che attraversa sia la Bosnia a nord sia la Serbia a est della capital Belgrado.<br /><br />L’esecutivo ha ringraziato i paesi che hanno inviato aiuti, fra cui la Russia, fra le prime nazioni a reagire alle richieste di aiuto. <br /><br />E sembra che non sia finita qui. A Belgrado la piena della Sava, che in citta’ confluisce con il Danubio, è attesa per martedi o mercoledi’, e sono in corso operazioni di consolidamento degli argini. <br /><br />Finora oltre un milione di persone sono colpite. Dure critiche sono arrivate dai quotidiani serbi ai meteorologi per non avere avvertito in tempo delle violente perturbazioni in arrivo. <br /><br />La disperazione dei profughi: “abbiamo perso tutto, non abbiamo più niente”. <br /><br />La ex Jugoslavia è in ginocchio. Ancora inquantificabili i danni, ma si parla certo di cifre in miliardi di euro.