Un livello di devastazione paragonabile soltanto alle guerre degli anni Novanta.<br /><br />Bosnia-Erzegovina e Serbia aggiornano il conto delle vittime delle peggiori inondazioni da oltre un secolo a questa parte: 47 le vittime accertate; più di 27.000 persone sfollate nei due Paesi.<br /><br />Ma l’aspetto più preoccupante, per un territorio che è stato teatro di guerra, sono gli smottamenti di terreno causati dalle piogge torrenziali. Il Ministro degli Esteri bosniaco Zlatko Lagumdzjia:<br /><br />“Gli smottamenti stanno assolutamente devastando il Paese. Ne abbiamo registrati finora oltre 2.000. Basti dire che in Bosnia ci sono ancora 9.400 campi minati”.<br /><br />In Bosnia, secondo le stime, quasi 2.000 chilometri quadrati di terreno sono considerati a rischio mine per un totale di oltre 120.000 ordigni ancora nascosti sotto terra.<br /><br />La Serbia intanto mantiene lo stato di massima allerta per le piene del Danubio e della Sava. A Belgrado le forze dell’ordine e migliaia di volontari lavoro al consolidamento degli argini.
