Il Festival di Cannes entra nel vivo della competizione. Ritorna David sulla croisette Cronenberg con ‘Maps to the Stars’, un film che combinando critica sullo showbiz e dramma familiare, prende di mira la Hollywood contemporanea dominata da droga, paranoia, avidità e incesto.<br /><br />Cast all star per il regista canadese che definisce il film una Divina Commedia interpretata tra gli altri da Robert Pattinson, Julianne Moore e John Cusack.<br /><br />Dopo ‘Truman Capote – A Sangue freddo’ e ‘L’arte di vincere’, Bennett Miller porta sullo schermo la controversa vicenda del multimilionario John Du Pont, arrestato nel 1996 per l’omicidio di<br />Dave Schultz, ex campione olimpico di lotta libera. Il film propone la grande interpretazione di un irriconoscibile Steve Carell.<br /><br />A Presiedere la giuria di un Festival più che mai al femminile, Jane Campion, l’unica donna ad aver vinto due Palme d’Oro.<br /><br />“È una grande esperienza essere al festival ed assistere a tutte le proiezioni – ha detto Jane Campion – E lo è anche per i registi perché è difficile portare un film a Cannes. Io li ammiro tutti, ognuno ha dato il meglio per partecipare al Festival e quindi è giusto celebrarli. Sarà difficile, alla fine, prendere una decisione”.<br /><br />I protagonisti di questo martedì sono i fratelli Dardenne che portano in concorso una storia che racconta il dramma del lavoro, “Deux jours, une nuit” con Marion Cotillard.<br /><br />Sophia Loren presenterà il cortometraggio “Voce umana” diretto dal figlio, Edoardo Ponti, e sarà ospite d’onore per la proiezione di un un restaurato “Matrimonio all’italiana”, che compie 50 anni.<br /><br />“Dopo cinque giorni di Festival, i membri della giuria hanno visto la metà dei film in concorso – conclude l’inviato di euronews a Cannes, Frederic Ponsard – Tra i grandi nomi in concorso troviamo Abderhammane Sissako per Timbuktu, Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan e David Cronenberg con Maps to the Star. Ma tra oggi e sabato, altri grandi nomi sono attesi sulla Croisette come Ken Loach, i fratelli Dardenne e anche Jean-Luc Godard. La partita è tutt’altro che finita”.