La banca centrale ungherese non si ferma e, dopo il 22esimo taglio mensile consecutivo, annuncia che il costo del denaro potrebbe scendere ancora.<br /><br />Dopo l’ultima manovra, che ha portato il tasso di interesse di riferimento al 2,4%, il fiorino sembra essersi stabilizzato sopra quota 300 sull’euro, il che dovrebbe aiutare le esportazioni.<br /><br />L’allentamento della politica moneraria, cominciato nel 2012, ha spinto l’economia ad una crescita annuale del 3,5% nel primo trimestre.<br /><br />Finora le condizioni favorevoli non sono venute meno: inflazione bassa (ai limiti della deflazione) e rendimenti attraenti rispetto a quelli degli altri Paesi centroeuropei. <br /><br />Resta da vedere se Budapest, molto indebitata, riuscirà a reggere eventuali scosse.
