Creatività e cultura si danno appuntamento in Francia, per cementare l’identità europea. <br /><br />Proprio nei giorni in cui la politica fatica a tirare le somme delle recenti elezioni, la città di Lione ospita la quarta edizione dello European Lab: piattaforma di riflessione, mirata a favorire dialogo e scambio tra i rappresentanti di diversi ambiti della cultura, in arrivo da ogni angolo del continente.<br /><br />“Si registra una fatalità, oggi, da parte della classe politica, ma in parte anche dei media, che considero anche più pericolosa dei risultati che produce – lamenta Vincent Carry, direttore della manifestazione lionese “Les nuits sonores” -. Credo che dipenda soprattutto dalla disaffezione verso il progetto politico europeo, così come è concepito oggi: troppo tecnocratico, incentrato sugli obiettivi economici. E’ di questo che si deve tornare a parlare, perché ne va dell’Europa stessa. Si tratta della nostra identità, di quello che siamo e che vogliamo vivere oggi”. <br /><br />L’attualità geopolitica irrompe al forum anche grazie a “Izolatsia”: progetto culturale in arrivo dalla tormentata Donetsk, con cui Mykhailo Glubokyi ha voluto dar spazio e voce a tutti quegli artisti, che nell’est della sua Ucraina faticano a esprimere la propria creatività. <br /><br />“Fin dall’indipendenza dell’Ucraina, Donetsk è rimasta sotto l’influenza della cultura russa – dice Glubokyi ai nostri microfoni -. Le componenti culturali ucraine sono non si sono praticamente evolute. In televisione c’erano programmi russi, alla radio musica russa: e nessun prodotto culturale ucraino. Credo quindi che la cultura possa – e debba – essere un pilastro dell’avvicinamento fra i popoli”. <br /><br />Propositi di cui è da sempre ferma sostenitrice anche Agnes Troublé. Ai più nota per il suo marchio di moda “Agnès B.”, la poliedrica stilista e filmaker francese indossa all’European Lab la veste da filantropa del mondo dell’arte, ergendosi ad alfiere della diversità culturale. <br /><br />“La cultura ci permette di scoprire gli altri – ci dice -, e tanto meglio se sono diversi da noi. La differenza è una ricchezza, ma ora viene invece stigmatizzata. E’ assolutamente folle, drammatico”. <br /><br />“La cultura è sempre stata un importante motore per diffondere i valori europei – conclude il nostro corrispondente Wolfgang Spindler -. In una fase in cui i loro oppositori sono in crescita sono sempre più urgenti nuove politiche e nuovi obiettivi culturali per alimentare questa voglia d’Europa”.
