L’atto dopo la revoca degli arresti domiciliari. Revocate le deleghe a tutta la giunta. Accusato di aver preso fondi illeciti per la campagna elettorale del 2010, Orsoni ha patteggiato quattro mesi per illecito finanziamento ai partiti, e aver pagato 15.000 euro, è tornato in libertà. Dopo la scomunica del partito, e dopo aver cercato di resistere, Orsoni ha annunciato la sua decisione alla stampa. <br /><br />«Ho dovuto constatare che non c’era compattezza sul da farsi, sul continuare, per le cose urgenti e nell’interesse della città, ho sempre agito nell’interesse della città e dei suoi cittadini». <br /><br />Orsoni per venti giorni sarà ancora in carica per affrontare le pratiche obbligatorie, dopo di che subentrerà un commissario prefettizio. <br /><br />Secondo l’accusa avrebbe ricevuto 400.000 euro dal consorzio Venezia Nuova che costruisce le dighe mobili del Mose, un progetto già costato 7 miliardi di euro per proteggere Venezia dall’acqua alta. <br /><br />Orsoni si è difeso dicendo che era stato il partito, il PD a chiedergli di accettare quei soldi per finanziarsi la campagna elettorale.
