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''Ultimate Cell'': il futuro verde della mobilità

2014-06-17 46 Dailymotion

Claudio Rocco, Euronews : “Siamo a Lisbona, davanti al celeberrimo Monastero de lo Jeronimos. I taxi che stiamo per vedere sembrano normali taxi della città. In realtà hanno qualcosa di molto speciale.” “Questo taxi ha un dispositivo che riduce il consumo di carburante. La riduzione è un litro ogni cento chilometri, a essere tagliate sono anche le emissione dei gas di scarico. Sono davvero molto felice, perché il dispositivo è insieme molto ecologico e consente di risparmiare carburante,’‘ spiega Manuel Trindade, conducente di taxi.<br /><br />Il dispositivo, detto “Ultimate Cell”, viene prodotto da una piccola azienda portoghese che si chiama “Ultimate power”. È collegato al sistema elettrico della vettura e utilizza l’energia proveniente dalla batteria. Secondo i produttori c‘è una riduzione media del consumo fino al 30% e un taglio medio delle emissioni dei gas di scarico del 65%. Si adatta, inoltre, a quasi tutti i tipi di motori: diesel, benzina e gas.<br /><br />In questo laboratorio viene prodotto e testato “Ultimate cell”. E funziona in questo modo. Il dispositivo produce idrogeno, attraverso l’elettrolisi, che separa le molecole di idrogeno e ossigeno presenti nella soluzione acquosa all’interno dell’unità. <br /><br />L’idrogeno, poi, viene condotto nel motore attraverso il collettore di aspirazione. Entra nella camera di combustione del motore, insieme all’aria, e si mescola con il carburante. L’idrogeno lavora come un ottimizzatore di combustione riducendo il carburante necessario per la stessa prestazione . <br /><br />Il professor Jose Tribolet dell’Istituto ‘‘Superior Tecnico’‘ di Lisbona ci spiega perché si risparmia carburante: ‘‘Grazie alla tecnologia utilizzata, a partire da queste piccole bolle di idrogeno iniettate nel collettore, la combustione che si verifica è molto più completa e l’automobile ha più potenza. La stessa quantità di carburante genera più forza motrice rispetto a prima, con un risparmio fino al 30% nei veicoli.’‘<br /><br />Tutte le unità sono testate prima di andare sul mercato. Verificati tutti i collegamenti elettrici e la quantità di idrogeno prodotto. Se la luce è verde il dispositivo va bene. Per il professor Tribolet, in passato si sono inventate tecnologie con l’uso di idrogeno nelle vetture ma sempre come combustibile e mai come un ottimizzatore di combustione. “Questa tecnologia’‘, spiega il professor Tribolet, ‘‘si basa sull’idrogeno e nel corso degli anni è stata molto studiata, sono stati fatti molti tentativi! Ma sempre utilizzando l’idrogeno come combustibile. In questo caso l’idea è un altra ed è semplice. Non servono serbatoi pressurizzati, immagazzinare grandi quantità di idrogeno e grandi investimenti; questo è un piccolo investimento che fa il consumatore “.<br /><br />“Ultimate cell” è stata installata anche in alcune imbarcazioni. Per queste servono molte unità, perché ogni dispositivo è per 2,3 litri di motore. Il fumo nero dal tubo di scarico è stato notevolmente ridotto. Considerevole il risparmio di carburante. Una barca di pescatori in media consuma 140 litri all’ora di gasolio. È stata registrata una riduzione del 20% del consumo, il pieno dura non 5 ma 6 giorni.<br /><br />I camionisti sostengono che questo dispositivo renda il mezzo più agevole da guidare, con meno necessità di cambiare marcia, dal momento che ha più coppia motrice a basso regime di giri. Dall’inizio del 2014, più o meno 5000 unità sono state vendute al prezzo di circa 300 euro l’una. Ogni unità ha una durata di 70mila chilometri, poi deve essere ricaricata.<br /><br />Meno consumo, meno emissioni, insomma un futuro promettente.

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