Il senato russo revoca l’autorizzazione a un eventuale intervento dell’esercito in Ucraina. <br /><br />Segnali di distensione che non accontentano gli Stati Uniti e Kiev, pronti a chiedere azioni concrete a Vladimir Putin, come quella di rivolgersi ai separatisti e convincerli a deporre le armi.<br /><br />Dall’altra parte del confine, i filorussi non mollano e, anzi, sostengono di avere il “pieno controllo” del posto di frontiera di Izvarine.<br /><br />Uno dei leader dell’insurrezione ha respinto la proposta del cessate il fuoco che, in teoria, dovrebbe tenere almeno fino a venerdì.<br /><br />Secondo il governo ucraino, la tregua è stata violata 52 volte e ha portato alla morte di 18 persone.<br /><br />“La revoca all’intervento militare è un passo nella giusta direzione – sostiene il ministro degli Esteri di Kiev, Pavlo Klimkin – Ma abbiamo bisogno di continuare su questa strada per arrivare a un piano di pace che abbia il sostegno sia del presidente Poroshenko sia della Russia. E abbiamo bisogno, naturalmente, di controlli efficaci alla frontiera”.<br /><br />Sul fronte diplomatico si muovono anche i leader europei. Il presidente francese, Francois Hollande, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, hanno avuto un lungo colloquio telefonico con Putin e Poroshenko. I negoziati proseguiranno anche questo giovedì.<br /><br />La Merkel ha proposto il presidente del movimento politico filorusso<br />‘Scelta ucraina’ Viktor Medvedchuk come mediatore nei negoziati<br />tra il controverso ex presidente ucraino, Leonid Kuchma, l’ambasciatore russo in Ucraina, Mikhail Zurabov, e l’inviato dell’Osce, Heidi Tagliavini, per mettere fine al conflitto nell’Ucraina dell’est.
