Con l’aiuto di Bruxelles, il governo di Sofia interviene per arginare la crisi di fiducia nei confronti delle banche scoppiata nei giorni scorsi. <br /><br />La Commissione europea ha dato il via libera ad una linea di credito per gli istituti di credito da 3,3 miliardi di lev, circa 1,7 miliardi di euro.<br /><br />Obiettivo: tranquillizzare i risparmiatori, riversatisi anche questo lunedì agli sportelli di First Investment Bank, terza banca del Paese.<br /><br />Alla vigilia del weekend una campagna di origine dolosa a colpi di email ed sms aveva parlato di un crac imminente, scatenando il panico tra i correntisti che hanno ritirato il circa 400 milioni di euro.<br /><br />Copione simile a quello già visto il 20 di giugno, quando a finire sotto attacco fu Corporate Commercial Bank.<br /><br />Il presidente bulgaro Rosen Plevneliev è intervenuto per rassicurare la popolazione: “I soldi dei cittadini e delle imprese investiti negli istituti di credito in Bulgaria sono al sicuro”, ha detto. <br /><br />“Le banche – assicura – continueranno ad operare in maniera normale”.<br /><br />Sei le persone già fermate dalle autorità e accusate di essere gli orchestratori della campagna.<br /><br />Nonostante FIB assicuri di essere solvente, la memoria dei bulgari non può fare a meno di tornare alla crisi di metà anni novanta, quando collassarono ben 14 istituti e il Paese cadde preda dell’iperinflazione.
