Le famiglie di alcuni militari della settantaduesima brigata dell’esercito ucraino hanno manifestato a Kiev: protestano contro l’apparente inerzia delle autorità, che nulla farebbero per spezzare l’accerchiamento di quei soldati nei pressi di Izvarine, nella regione di Luhansk. <br />Si tratta di un posto di frontiera, e quelle decine di uomini sono tra due fuochi, secondo la moglie di uno di loro: <br /><br />“Io chiedo che a mio marito e al suo plotone vengano mandati subito i rinforzi. Sono bloccati nei fossati, sono circondati. Gli sparano addosso da tutte le parti: dal lato russo, e dall’altra parte i ribelli”. <br /><br />Una madre è riuscita a parlare al telefono con il figlio. La corrispondente di Euronews ha potuto mettere il microfono: <br /><br />“Stanno uccidendo i nostri ragazzi – dice il militare -, ci dicono di stare pronti per un bombardamento d’artiglieria. Ci mancano munizioni, benzina, cibo”. <br /><br />Un portavoce del Presidente è intervenuto, cercando di calmare le famiglie: <br /><br />“Il presidente ha creato una commissione ad hoc, ora si sta risolvendo il problema. Ci sono troppi aspetti – che riguardano i turni, l’assistenza militare – che non posso commentare davanti alle telecamere.”<br /><br />Dopo un breve negoziato e il rifiuto delle famiglie di parlare con un addetto del Ministero della Difesa, una delegazione è stata fatta entrare nel palazzo presidenziale.