Vivere in povertà da anni, a causa dell’isolamento della Striscia: e ora tra le bombe, che non fanno chiudere occhio. Non è facile per i residenti a Gaza, non lo è mai stato e c‘è chi immagina una reazione certamente anti-israeliana, perché da lì vengono le bombe, ma forse anche contro Hamas, che questa guerra forse non l’ha voluta ma nemmeno l’ha voluta evitare. <br /><br />“Questa guerra colpisce gli innocenti, non vedo alcun interesse a proseguirla – ci dice un abitante -, vogliamo vivere una vita decente e che finisca quel blocco delle frontiere, perché il popolo palestinese, al quale manca tutto, possa vivere”.<br /><br />“Non c‘è un posto sicuro qui, i civili vengono presi di mira e nessuno è al sicuro. Siamo un popolo circondato e oppresso. Ci serve aiuto, il popolo di Gaza è stato umiliato abbastanza”, aggiunge un altro, e poi c‘è chi spera in un accordo di pace, e non certo in una treguia unilaterale che non offre le soluzioni di lungo termine: “Ci vuole una vera iniziativa di pace, che risponda alle nostre richieste perché qui si possa vivere. Questa non è vita”. <br /><br />Da qualche tempo nella Striscia si sta sviluppando una contestazione giovanile: “Basta Israele, basta Hamas, stufi di essere presi in mezzo in questo conflitto permanente”, dice il movimento sui social network.
