Negoziati in stallo a Bruxelles, dove i 28 leader europei non sembrano trovare un accordo sul nome della persona cui affidare la diplomazia europea nei prossimi cinque anni. Mentre sarebbero quasi certe nuove sanzioni contro la Russia. <br /><br />Un difficile gioco di equilibri tra stati, gruppi politici e blocchi di potere. In bilico la nomina di Federica Mogherini, fino a ieri tra le più accreditate per succedere a Catherine Ashton alla testa della diplomazia europea. <br /><br />Non trovano ancora conferme nemmeno le voci che vorrebbero la premier danese, la socialdemocratica Helle Thorning Schmidt come nuovo Presidente del Consiglio al posto di Herman Van Rompuy. <br /><br />Troppo vicina a Cameron la Thorning Schmidt, poco esperta e sensibile alla politica russa la Mogherini, che incontra il veto dei paesi dell’est. <br />Di sicuro c‘è che i socialisti europei riunitisi nel pomeriggio a Bruxelles chiedono la Presidenza del Consiglio europeo e fanno quadrato attorno Matteo Renzi che chiede per l’Italia una carica di spicco. <br />Per David Cameron dal vertice di oggi non arriverà nessun nome o incarico. Per il premier britannico la priorità di Bruxelles è dare un messaggio forte a Mosca. “La cosa più importante è ciò che sta accadendo in Ucraina” ha dichiarato appena arrivato nella capitale belga “La sua integrità territoriale non è rispettata in modo adeguato dalla Russia ed è tempo di inviare a Mosca un messaggio chiaro”.