“La commemorazione è indispensabile per costruire il nostro futuro”. Cento anni fa l’Europa diventava un enorme campo di battaglia e ad un secolo dal 4 agosto 1914, Filippo, re del Belgio, usa le parole di suo nonno Alberto per ricordare l’inizio della Prima Guerra Mondiale.<br /><br />A Liegi si consumò il primo grande eccidio del XX secolo, con il massacro di oltre 5.500 civili. Un secolo dopo, l’Europa si è ritrovata unita a commemorare la tragicità della Grande Guerra.<br /><br />“Dobbiamo lottare attivamente per la libertà e la giustizia, per l’istruzione e per la tolleranza, per l’umanità – ha detto il presidente della repubblica tedesca, Joachim Gauck – È stato orribile, miei cari colleghi, le due Grandi guerre ci hanno insegnato lezioni terribili”.<br /><br />“Non bisogna mai essere stanchi della pace”, ha aggiunto François Hollande. Rievocando la neutralità del Belgio, violata nelle due guerre mondiali, il presidente francese ha ricordato i conflitti in Ucraina, Iraq, e Siria. Mentre a Gaza si combatte una guerra senza tempo.<br /><br />“Come rimanere neutrali quando a Gaza è in corso da quasi un mese un sanguinoso conflitto? – ha detto l’inquilino dell’Eliseo – Non possiamo rimanere neutrali: abbiamo l’obbligo di agire e l’Europa, insieme alle Nazioni Unite, devono prendersi le proprie responsabilità”.<br /><br />“Non possiamo – ha aggiunto Hollande – essere semplicemente i guardiani del culto della memoria”.<br /><br />Liegi fu la prima città ad opporsi all’esercito tedesco nel 1914. <br />3000 soldati delle due parti persero la vita.<br /><br />Ed è Liegi il luogo di costruzione del monumento interalleato. Il memoriale comprende diversi monumenti offerti dalle Nazioni alleate.
