In una città distrutta la gente cerca di riprendere una vita normale. <br /><br />Secondo Tel Aviv i tunnel di Hamas sono stati distrutti e con essi la minaccia di rifornire di armi la resistenza palestinese. <br /><br />I cunicoli sotterrannei però, non servivano solo per far arrivare armi all’organizzazione integralista che controlla Gaza, ma anche generi di prima necessità alla popolazione per aggirare il blocco israeliano. <br /><br />La loro distruzione ha fatto schizzare i prezzi alle stelle. “Le nostre case e negozi sono stati distrutti. Sono venuto qui per comprare vestiti per i ragazzi perché non abbiamo più nulla, ma tutto è talmente caro”, si lamenta questa donna. <br /><br />Anche le infrastrutture sono state distrutte. La centrale elettrica che riforniva la striscia è stata nbombardata e i tecnici l’hanno spenta per non rischiare che saltasse tutto in aria. Stesso discorso per le condotte di acqua potabile. <br /><br />“Ho visto crisi umanitarie e questa non lo è”, dice un dirigente Onu, “ma potrebbe diventarlo perché non c‘è acqua. Noi risciamo ad approvvigionarci, ma i problemi sono per la popolazione civile”. <br /><br />Il rischio è che a causa della sporcizia esplodano epidemie di colera. Tecnici israeliani aurtorizzati stanno riparando le reti elettriche portano corrente nel territorio palestinese. Mentre un contingente resta alla frontiera in caso riprendano i lanci di razzi palestinesi. <br /><br />“Siamo stati qui per un mese e ci resteremo per tutto il tempo che sarà necessario. Sono sposato e ho una famiglia” dice un soldato, “ma dobbiamo fare il nostro lavoro”. <br /><br />Israele ha per ora congedato 30.000 riservisti richiamati in servizio. Frattanto al Cairo continuano i negoziati fra le due parti in conflitto, Israele e esponenti di tutte le fazioni palestinesi, nel tentativo di trovare un accordo che porti alla pace.