C‘è grande attesa, e speranza, da entrambe le parti del conflitto, che i colloqui del Cairo portino a una possibilità di pace duratura. E’ il clima che si respira a Gaza nelle scuole gestite dalle Nazioni Unite. Sono il rifugio per migliaia di famiglie palestinesi che hanno visto la loro casa distrutta nel conflitto iniziato l’8 luglio scorso.<br />“Speriamo che dopo i 5 giorni di tregua sarà trovata una soluzione permanente per mettere fine al massacro che gli israeliani e i loro alleati stanno commettendo – dice Mohammad el Deeb -. Chiediamo anche ai nostri negoziatori al Cairo di non tornare a casa finché tutte le richieste palestinesi non saranno state accolte”.<br />Cambia lo scenario, ma non lo spirito. Oltre il confine, nella città israeliana di Ashkelon, le famiglie sono tornate in spiaggia per cercare di riprendere una vita normale.<br />“Voglio credere che stavolta il cessate il fuoco porterà a un accordo – dice Jessica Bernard -. Mio marito è stato un mese nell’esercito, ed è stata dura. Spero che non lo richiameranno ancora in servizio”.<br />Il governo israeliano ha sospeso, per tutta la durata della nuova tregua, l’allerta che richiedeva a tutti i residenti delle località limitrofe a Gaza di stare il più vicino possibile a rifugi anti-missile.