I milziani dello Stato Islamico festeggiano per le strade di Raqqa la presa dell’aeroporto di Tabqa. <br /><br />Gli scontri tra esercito siriano e jihadisti, iniziati martedì scorso, avrebbero causato almeno 500 morti: 170 tra i soldati, gli altri tra i fondamentalisti islamici (bilancio che al momento non può essere confermato da fonti indipendenti). <br /><br />La base aerea era l’ultima sacca di resistenza delle forze di Damasco in una zona sotto il controllo dell’Is dalla primavera del 2013. <br /><br />Dall’esercito siriano intanto arrivano pesanti accuse agli Stati Uniti colpevoli di essere a conoscenza dei finanziamenti ai terroristi. <br /><br />“L’espansione dell’ISIS non è casuale – garantisce Fawaz Mustafa, a capo<br />dell’accademia politica e militare dell’esercito siriano – Più di un Paese gli ha offerto armi e denaro durante la guerra civile. Se guardiamo<br />al passato e ai commenti fatti recentemente da alti funzionari statunitensi al congresso, capiamo che hanno sempre saputo chi sta sostenendo il gruppo estremista in Siria”<br /><br />Sembra intanto prendere sempre più corpo l’ipotesi di un intervento statunitense in territorio siriano. Per combattere gli islamisti Washington starebbe pensando a raid aerei condotti con droni senza pilota ma anche a forniture militari alle fazioni più moderate della guerra civile siriana.