Il numero dei profughi siriani ha raggiunto quota tre milioni: è la più grave emergenza umanitaria della nostra era, secondo le Nazioni Unite. Questi ultimi dati riflettono la gravità di un conflitto che dura ormai da tre anni e mezzo. E non tengono conto delle centinaia di migliaia di persone in fuga ma non registrate come profughi.<br /><br /> In molti sono giunti in Libano, che ne accoglie più di un milione. Tra loro Iman, che è riuscita ad arrivare a Beirut. “Non ce la facevamo più – racconta -, la fame, il freddo, l’assedio, i bombardamenti… Abbiamo visto persone morire davanti a noi a causa dei bombardamenti. Non potevamo più restare in Siria. Non ce la facevamo più, io, mio fratello, mia figlia, mia sorella, non ce la facevamo più”. <br /><br /> L’aumento del numero delle persone in fuga – un milione in più rispetto allo scorso anno – è drammatico, uno su otto ha varcato il confine. Si stima poi che vi siano almeno sei milioni di sfollati interni. <br /><br /> Secondo l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, quasi la metà dei siriani è stata costretta ad andarsene da casa. “Il viaggio per uscire dalla Siria sta diventando più difficile – dice la responsabile della comunicazione dell’UNHCR Melissa Fleming -. Ci è stato riferito che le persone sono costrette a pagare mazzette a valichi presidiati da uomini armati che si stanno moltiplicando, e che il prezzo sta diventando molto alto. Per molti questo è l’unico modo per uscire dalla Siria”. <br /><br /> Oltre al Libano, i Paesi che ospitano il maggior numero di profughi sono la Giordania – più di seicentomila – e la Turchia – oltre ottocentomila. Cifre che creano non poche difficoltà e generano timori che la violenza possa propagarsi nella regione.