Le armi tacciono nell’Ucraina orientale: sia Kiev sia i ribelli confermano che poco dopo le sedici locali i combattimenti sono cessati. <br />Conferme anche da giornalisti sul posto, una sola fonte parla di tre esplosioni sentite nei pressi di Donetsk pochi minuti dopo l’inizio della tregua, ma non è chiaro di cosa si sia trattato e non vi sono conferme. <br />L’accordo è stato negoziato in mattinata a Minsk, in Bielorussia, con la mediazione dell’Osce che veglierà anche sul rispetto della tregua. Secondo il presidente ucraino Petro Poroshenko, uno dei punti fondamentali è il mantenimento dell’integrità territoriale ucraina: <br /><br />“In questo protocollo ci sono dodici passi per la pace e la stabilità nella regione di Donetsk e Lugansk – ha detto dal Galles, dove ha partecipato al vertice della Nato -: rispettando la sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza dell’Ucraina”. <br /><br />L’accordo raggiunto sarebbe basato sul suo piano di pace, che prevede anche forme di decentramento. <br /><br />Su questo i ribelli filo-russi però non concordano: non si è discusso dello status di quelle regioni, precisano. <br />Previsto anche il ritiro delle armi pesanti ma la permanenza dei combattenti nelle posizioni occupate attualmente. E poi lo scambio di prigionieri, che secondo Poroshenko può iniziare già domani.