A Istanbul la rabbia degli operai dell’edilizia contro la morte di dieci loro colleghi, un nuovo dramma in Turchia, sconvolta lo scorso maggio dal disastro della miniera di Soma. <br /><br />Un migliaio di persone ha manifestato nel quartiere di Sisli, sulla riva europea della megalopoli, vicino al cantiere dove sabato i lavoratori hanno perso la vita a fine turno nella caduta dell’ascensore dal trentaduesimo piano.<br /><br />“Visto che l’obiettivo principale dei proprietari di questa impresa è fare più denaro e profitti, non importa loro se gli operai muoiono nei cantieri”, dice un manifestante. “In questo senso è un massacro. E’ perfino peggio dell’omicidio, visto che sapevano già che sarebbe potuto accadere”.<br /><br />Come per la tragedia della miniera di Soma, l’opposizione è tornata ad accusare il governo islamico-moderato, reclamando ispezioni rigorose nei cantieri. La Turchia è il terzo Paese al mondo per tasso di mortalità sui luoghi di lavoro. <br /><br />Il proprietario dell’edificio in costruzione è un magnate dell’edilizia, Aziz Torun, amico del presidente Erdogan che da primo ministro ha dato enorme importanza allo sviluppo di questo settore. Sacrificando la vita degli operai, secondo l’opposizione.
