Al microfono con lui c‘è il suo omologo del Mali, ma sul tavolo irrompe la crisi ucraina. Nelle stesse ore in cui Kiev denuncia 4 vittime e decine di feriti nell’est del Paese da venerdì, il Ministro degli esteri russo Sergei Lavrov afferma da Mosca che il cessate il fuoco “globalmente tiene”, a parte qualche incidente di cui le parti si rimpallano la responsabilità. <br /><br />Il Consiglio Nazionale Ucraino per la Difesa informa su Twitter di aver contato “89 attacchi terroristi” e sostiene che le forze regolari abbiano rispettato il cessate il fuoco. <br /><br />Sice the beginning of the truce 89 terrosrist attacks were registered. Ukrainian military strictly holds truce and only respond fire— NSDC of Ukraine (@NSDC_ua) 9 Settembre 2014<br /><br />Nell’accordo siglato pochi giorni fa nella capitale bielorussa Lavrov dice però di confidare soprattutto nella prospettiva di un imminente dibattito sullo statuto da riconoscere alle regioni del sud-est ucraino. <br /><br />#LAVROV: Moscow expects talks about status of self-proclaimed Donetsk and Luhansk Republics to begin soon pic.twitter.com/6YhlB5k2pu— RIA Novosti (@ria_novosti) 9 Settembre 2014<br /><br />“Ci aspettiamo che il protocollo di Minsk – ha detto – costituisca un passo avanti verso dei negoziati sul tema del futuro status del sud-est dell’Ucraina. Auspichiamo che le discussioni fra le autorità di Kiev e i leader di Donetsk e Lugansk si aprano al più presto”. <br /><br />Il riferimento di Lavrov – che si è inoltre detto preoccupato per la concentrazione nella zona di forze regolari ucraine – è all’ipotesi, caldeggiata da Mosca, che al sud-est del Paese venga riconosciuta un’accentuata autonomia da Kiev. <br /><br />Appena ieri i presidenti ucraino e russo, Poroshenko e Putin, si erano nuovamente sentiti al telefono per discutere una strategia d’uscita dalla crisi. <br /><br />Telephone conversation with President of Ukraine Petro Poroshenko http://t.co/rgT1vKjOPQ— President of Russia (@KremlinRussia_E) 8 Settembre 2014