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Usa-Ucraina: un rapporto turbolento all'ombra di Putin

2014-09-18 20 Dailymotion

Quando l’Ucraina ha firmato il trattato di non-proliferazione nucleare, nel 1994, una delle condizioni era la garanzia, da parte di altri firmatari – tra cui Russia e Stati Uniti – della sua integrità territoriale.<br /><br />Vent’anni dopo, Kiev ha perso la Crimea, annessa dalla Russia e nell’est dell’Ucraina si combatte per arginare l’insurrezione separatista filorussa. La svolta consumatasi negli ultimi vent’anni ha le sue radici proprio negli anni ’90.<br /><br />Fin dall’indipendenza dell’Ucraina nel 1991, il rapporto tra Kiev e Washington ha vissuto momenti altalenanti. Ed è una relazione che non può essere misurata senza considerare l’influenza della Russia nella regione.<br /><br />Il punto più basso nei rapporti tra Washington e Kiev si registrò con l’avvento al potere di Leonid Kuchma, accusato dalla Casa Bianca di non garantire i diritti umani nel suo paese. L’episodio culminante fu l’assassinio, nel 2000, del giornalista Georgiy Gongadze che portò al congelamento delle relazioni bilaterali.<br /><br />La rivoluzione arancione, nel 2004, sembrò portare a una schiarita nei rapporti tra Washington e Kiev. L’allora presidente degli Stati Uniti, George Bush, vide un’opportunità per far uscire l’Ucraina dalla sfera di influenza della Russia. L’amministrazione statunitense investì milioni di dollari – formalmente destinati a organizzazioni non governative – per sostenere i leader politici che si mostravano collaborativi con l’Occidente.<br /><br />Gli sforzi della Casa Bianca per avviare l’adesione dell’Ucraina alla nato nel 2008 non portarono a nulla, soprattutto a causa dell’opposizione di Germania e Francia, che non volevano inimicarsi la Russia.<br /><br />La politica accondiscendente dell’Occidente verso Mosca ha prevalso con l’elezione di Barack Obama, che all’inizio del suo primo mandato annunciò il “reset” delle relazioni tra Stati Uniti e Mosca per evitare, disse “una deriva pericolosa”.<br /><br />Il presidente russo, Vladimir Putin, a quanto pare, aveva in mente un altro tipo di “reset”: ridisegnare la mappa dell’Europa.

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