Gli scontri con le forze dell’Isil hanno raggiunto il confine tra Siria e Turchia. Né i bombardamenti aerei statunitensi, nè la pressione dei peshmerga kurdi hanno finora potuto fermare gli jihadisti, che al contrario paiono consolidarsi: per la prima volta missili dell’Isil hanno colpito la città siriana di Kobanè, causando almeno 12 feriti.<br /><br />I kurdi, circondati, possono ricevere aiuti solo dal confine turco, ma accusano Ankara di sabotare la loro insurrezione. “Non possiamo dire che favoriscano l’Isil, ma certo puntano a isolare la rivolta”, spiega Ertugrul Kürkcu, membro del parlamento di Ankara. <br /><br />Lungo il confine, da giorni migliaia di kurdi cercano di raggiungere la Siria per unirsi ai peshmerga.<br /><br />Un flusso che incrocia quello, opposto, dei profughi siriani che cercano di sfuggire ai combattimenti. Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu parla di 160mila sfollati che finora avrebbero superato il confine.<br /><br />“Abbiamo aperto le frontiere ai fratelli siriani, ai fratelli iracheni, sen