Non solo fondi o iniziative caritatevoli, ma anche una dimostrazione di vicinanza e solidarietà. Anche Lione ha voluto offrire il proprio sostegno ai cristiani dell’Iraq con una cena ospitata dalla diocesi della città francese sulla collina di Fourvière. <br /><br />Presenti anche rappresentanti delle comunità ebraica e musulmana, oltre ad alcuni iracheni i cui parenti sono stati vittime di persecuzioni:<br /><br />Carine Bidawit è un’ex profuga irachena. Abita alla periferia di Lione dal 1997. Alcuni membri della sua famiglia sono stati perseguitati dai fondamentalisti. “Hanno trascorso un mese attraversando il Paese – spiega -, hanno dormito in strada, prima di potere raggiungere parenti che potessero ospitarli, per potere finalmente dormire in un letto vero”. <br /><br />Nel corso dell’evento, il patriarca dei Caldei Louis Raphael Sako I – che ha fatto tappa a Lione prima di recarsi a Roma dove incontrerà il Papa – ha ricevuto le chiavi di un’ambulanza – già inviata in Iraq – dall’arcivescovo di Lione Philippe Barbarin. “Soffrono tantissimo e devono sapere che non sono soli, che non sono stati dimenticati, abbandonati – dice -. Vediamo quello di cui hanno bisogno. Lo dicono loro stessi, non hanno bisogno di soldi, hanno prima di tutto bisogno della vostra vicinanza, delle vostre preghiere”. <br /><br />“Al di là di un aiuto materiale – dice l’inviata di euronews Rafaële Tavernier -, i cristiani dell’Iraq hanno bisogno di un sostegno morale e fraterno, così come tutti i rifugiati siriani e iracheni. Così, per dare loro un po’ di speranza la città di Lione ha deciso di esportare la sua celebre Festa delle Luci. Migliaia di piccole candele saranno trasportati a Bagdad ed Erbil il prossimo 8 dicembre”.