Gli abitanti di Donetsk in Ucraina vivono sulla loro pelle la fragilità del cessate il fuoco. Almeno tre civili sono morti lunedì, a causa dei bombardamenti in un quartiere vicino all’aeroporto. Da maggio lo scalo è controllato dall’esercito di Kiev, mentre la città è in mano ai separatisti filo-russi. I militari sostengono di aver respinto un nuovo tentativo di assalto.<br /><br />“Tutti i balconi sono stati danneggiati da proiettili shrapnel, tutto bruciava”,racconta una residente. “Se non avessimo mandato via il bambino, sarebbe morto adesso. Ogni giorno ci sono sparatorie. Ogni giorno lacrime”.<br /><br />Circa un mese fa è stato raggiunto l’accordo per una tregua nell’est del Paese. In Ucraina sono arrivati i primi due droni senza pilota destinati a individuare gli autori delle violazioni, ha fatto sapere l’Osce.<br /><br />“Quale cessate il fuoco? Lo chiamate cessate il fuoco?”, lamenta una signora rimasta ferita nei bombardamenti. “Possono fare accordi, colloqui, ma non cambia nulla. Continuano a bombardarci”.<br /><br />Anche la diplomazia statunitense prova a intervenire: la responsabile degli affari europei al dipartimento di Stato, Victoria Nuland, ha incontrato il presidente ucraino Petro Poroshenko. Entrambi hanno sottolineato la necessità di monitorare la frontiera con la Russia.
