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Ebola. Dopo contagio infermiera Usa ammettono: bisogna rivedere protocollo

2014-10-14 11 Dailymotion

Nina Pham, l’infermiera statunitense che ha contratto il virus Ebola in Texas, viene sottoposta a trasfusioni con il plasma di Kent Brantly, medico sopravvissuto alla malattia.<br /><br />Intanto il Centro di Cura e Prevenzione delle Malattie degli Stati Uniti (Ccd) ammette che forse la colpa del contagio non è necessariamente da imputare all’operatrice sanitaria, nota tra i colleghi per l’estrema professionalità e dedizione.<br /><br />“Nessuno è in grado di dire cosa sia successo eppure la loro prima reazione è stata dare la colpa a un’infermiera che ha scelto di assistere un malato benché sapesse che metteva a rischio la propria vita. Abbiamo richiesto una formazione, equipaggiamento adeguato comprese le protezioni contro il massimo rischio biologico” denuncia Katy Roemer, una rappresentante del sindacato di categoria.<br /><br />Intanto in Belgio un paziente sotto osservazione dopo il rientro dalla Guinea viene definito dal Ministero della Sanità come “un caso probabile” di contagio da virus Ebola. I test daranno un risultato definitivo domani.<br /><br />Il Regno Unito da oggi applica controlli specifici nell’aeroporto di Heathrow sui passeggeri in provenienza dai Paesi dell’Africa Occidentale. Nello scalo di Gatwick e nelle stazioni ferroviarie Eurostar gli scan sanitari cominceranno dalla prossima settimana.

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