http://www.pupia.tv - Napoli. “Abitare la menzogna”, è il libro di Antonella Lia. Per i tabù che affronta "Abitare la menzogna", la casa editrice ha scelto di pubblicarlo nella sua collana di punta, Eretica Speciale, nata per dare voce a chi non ha voce. L’argomento spinoso del libro non è la pedofilia, evento relativamente raro, ma la sopraffazione, adoperata nelle “migliori famiglie”, e considerata un giusto modo di tirar su un bambino. Si tratta di comportamenti e atteggiamenti frequenti che passano inosservati, quali mortificare, umiliare, insultare o picchiare un bambino, svalutarlo sistematicamente, ricattarlo, così come disprezzarlo, prevaricarlo, deriderlo, perseguitarlo, oppure manipolarlo con dinamiche perverse. Per dare voce ai bambini, <br />"Abitare la menzogna" fruga nelle pieghe più oscure della famiglia, tentando di smantellare una retorica antica quanto l’uomo, quella dell’amore incondizionato dei genitori, dei loro sacrifici, dell’infanzia come periodo felice e del debito di eterna riconoscenza dei figli. Talvolta il genitore vuole riconoscenza dal figlio non solo per averlo allevato e curato, ma anche per averlo messo al mondo, pretendendo di aver elargito il dono della vita. E poiché la vita ha un valore inestimabile, il debito che il figlio dovrà pagare sarà immenso: qualunque cosa egli faccia, non riuscirà mai a colmarlo. (11.10.14)
